La condivisione come qualità architettonica

“Il tratto caratterizzante è l’equilibrio conquistato su più fronti: tra edificato e spazi aperti; fra gli ambiti privati, quelli collettivi e quelli pubblici; fra gli spazi ‘minerali’ e gli spazi verdi; fra ordine e complessità. Il disegno urbano è modellato sul principio dell’ospitalità e della condivisione, mostrando con chiarezza una via per la riconquista della centralità dell’abitare e per la riqualificazione della periferia all’insegna dell’urbanità. L’architettura affabile esalta il carattere sinfonico dell’insieme”.

Questa la motivazione della giuria nel proclamare il progetto vincitore della quinta edizione di “AAA architetticercasi”, concorso di architettura per giovani progettisti under 33: “Abitare il bordo” (nella foto) firmato da Gregorio Pecorelli, Tobia Davanzo, Chiara Dorbolò. Il contest è stato ideato e promosso da Confcooperative Habitat, quest’anno insieme a Fondosviluppo spa, il Fondo Mutualistico per la Promozione e lo Sviluppo della Cooperazione di Confcooperative, e FS Sistemi Urbani (Gruppo FS Italiane) con il patrocinio del Comune di Milano, dell’Ordine Architetti P.P.C. della Provincia di Milano e con il supporto di CCL Consorzio Cooperative Lavoratori, Delta Ecopolis e Assimoco.

La posizione dello scalo ferroviario di Rogoredo al limite tra la zona urbana della città di Milano e quella a vocazione rurale del Parco Agricolo Sud ha suggerito ai progettisti una rilettura del tema del vivere collettivo alla scala del lotto, del quartiere e della città. Il carattere locale si traduce in un complesso che si pone come area di interazione tra la città e il parco, sia da un punto di vista funzionale che formale: abitazioni e negozi intersecano spazi sportivi e verde; spazi privati convivono con spazi collettivi e pubblici; diversi tipi edilizi sono circondati da un paesaggio ispirato alla tradizione locale delle marcite. Lo spazio aperto non è delimitato, e invita al suo interno la comunità del quartiere e della città, pur mantenendo una gerarchia formale nelle relazioni spaziali.

“Negli esiti di questa quinta edizione di “AAA architetticercasi” possiamo leggere un segnale di speranza – ha messo in evidenza Alessandro Maggioni, presidente di Confcooperative Habitat e membro della giuria presieduta da Giancarlo Consonni, professore emerito di Urbanistica presso il Politecnico di Milano -. Nonostante l’emergenza sanitaria che ha inevitabilmente dilatato le tempistiche del concorso, l’aver scoperto giovani professionisti così maturi e capaci è sicuramente una iniezione di fiducia e di energia. Per il futuro della professione, che può contare su giovani architetti di talento, per il dibattito sull’abitare e sulla casa, più che mai attuale anche alla luce di quanto ci stiamo lasciando alle spalle e, infine, per lo sviluppo del movimento cooperativo, divenendo una grande risorsa di rinnovamento e rigenerazione. Ma soprattutto questi giovani sono una risorsa per il nostro Paese, con l’auspicio e la speranza che non solo possano trovare occasioni di crescita professionale ma, soprattutto, riescano a diventare soggetti che incidono nel dibattito e nella professione, organizzandosi collettivamente”.

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