Tecnologie mobili in un palazzo d’epoca

BUONGIORNO_DOCOMO_work_areaBuongiorno SpA, ora acquisita dalla nipponica Docomo, aveva l’esigenza di riorganizzare lo spazio lavorativo dei suoi circa 100 dipendenti, più una ventina che viaggiano da altri uffici, inclusi il CEO che sta a Madrid, il fondatore che capita a Milano qualche giorno al mese e il CEO della controllante giapponese che visita la sede 4/5 giorni all’anno.
Il compito dato all’architetto incaricato Cristiana Vannini rappresentava una duplice sfida: inserire in un contesto d’epoca una delle aziende più digitali sul mercato e farlo lasciando le persone all’interno degli uffici durante la ristrutturazione senza perdere in operatività, coinvolgendo un intero edificio di 1.700 mq su tre piani. “Un palazzo in pieno centro, a due passi dal Parco delle Basiliche – illustra Vannini – con grandi spazi, soffitti alti, finestrature da laboratorio con affacci su silenziosi cortili. Il primo lavoro è stato quello di svuotare gli spazi, eliminando tramezzi, arredi e partizioni varie, ritrovando così una bellissima struttura a pilastri tipica dei laboratori che talvolta occupavano i piani bassi dei palazzi milanesi”. Gli arredi sono volumi astratti, senza tempo, i tavoli semplici e bianchi; di contrappunto negli spazi comuni sono collocati alcuni oggetti, lampade, arredi, icone del design e tipiche della dimensione dell’abitare. Gli uffici diventano così un ibrido tra tecnologico open space, spazio domestico, laboratorio.

Lucia Predolin, Direttore Globale del Corporate Marketing di Docomo Digital, filiale estera del colosso della telefonia giapponese NTT Docomo, precisa: “Volevamo favorire la mentalità da startup ovvero il senso di assenza di schemi precostituiti, di fluidità, di lavorare in una situazione in fieri. Senza trascurare la funzionalità e l’usabilità di tutti gli spazi come luoghi in cui lavorare da soli o in team per creare valore, evitando i luoghi-tabù come la sala riunioni tenuta intonsa tipo “salotto buono”, o l’ufficio del capo che non c’è mai. Il tutto doveva essere realizzato in modo da comunicare modernità, tecnologia e semplicità”. Preesistenze e nuovi interventi si fondono creando spazi di design essenziali e accoglienti; cromie neutre, texture forti e wall lettering sono gli elementi caratterizzanti, che completano soluzioni tecniche contemporanee e flessibili per tutta l’impiantistica in grado di integrarsi con le preesistenze storiche quali i pavimenti in parquet e graniglie, i serramenti, le tubazioni a vista del riscaldamento, le travature del soffitto (Photographers: Saverio Lombardi Vallauri / Luca Rotondo).

→ Danilo Premoli – RE² Requadro Architettura

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