È stato presentato il “17° Rapporto Annuale Federculture 2021” in occasione dell’Assemblea Generale della Federazione. Le aziende della cultura fanno il punto sullo stato del settore dopo un anno e mezzo di pandemia: il mondo della cultura, nonostante i diciotto mesi più difficili che il Paese ricordi dal dopoguerra ad oggi, c’è, conta i danni, ma è pronto a ripartire e ricostruire il proprio futuro. Questa, in estrema sintesi, la fotografia scattata dal rapporto che non a caso reca come sottotitolo due imperativi: “progettare e ripartire”.
“Il 2020 e, possiamo dire oggi, anche larga parte del 2021 sono stati anni terribili per il mondo della cultura, per tutto il Paese e per tutti noi. – ha commentato Andrea Cancellato, presidente di Federculture – La crisi, i suoi effetti, le politiche di rilancio, ci hanno fatto capire che non è più tempo di piccoli passi, ma di decisi movimenti e iniziative innovative per la promozione della partecipazione culturale. Uno fra questi è quello della leva fiscale, da utilizzare in più direzioni: verso il consumo culturale che deve poter essere reso detraibile, con il duplice scopo di consentire un maggior accesso alla cultura e di incentivare una sana competizione per accogliere sempre più visitatori nei musei o spettatori nei teatri e nei cinema; ancora, attraverso l’unificazione delle aliquote Iva che non devono vedere differenze tra libri, dischi, concerti, mostre, spettacoli, opere d’arte, ecc.; verso il finanziamento privato alla cultura; verso una nuova grande committenza pubblica nei confronti delle arti contemporanee, utilizzando in modo innovativo la legge del 2% sulle Opere Pubbliche, da tempo disattesa e per la ripresa della quale molto presto presenteremo una proposta articolata proprio in vista dei grandi investimenti pubblici in campo infrastrutturale previsti dal Recovery Plan”.
→ 17° Rapporto Annuale Federculture 2021 (pdf).
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