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The Rumble in the Jungle – Architetture sul Ring

Il 30 ottobre 1974, a Kinshasa nell’ex Zaire, ha avuto luogo uno degli eventi sportivi più importanti della storia del pugilato e, più in generale, di tutto lo sport. L’epico combattimento tra Muhammad Ali (al secolo Cassius Clay) e George Foreman, un match passato alla storia, ancora oggi fonte di ispirazione per opere di vario genere. L’incontro verrà ricordato con il nome “The Rumble in the Jungle”.

Il format “The Rumble in the Jungle – Architetture sul Ring” nasce da un sentimento di necessità: discutere di architettura di qualità.

L’evento ha preso forma nell’agosto del 2022, in seno all’Ordine degli Architetti PPC di Venezia, a cura del gruppo di lavoro composto da Roberto Beraldo, Valentina Fanti, Gaetano Giuliano e Mattia Marzaro, coadiuvato dalla Fondazione degli Architetti PPC di Venezia e in partnership con M9 Museo del Novecento di Venezia. L’evento non avrebbe visto la luce senza il prezioso contributo di Greta Ruffino, Raul Betti e Pierluigi Vettorello.

L’intento è stato, sin da subito, quello di utilizzare la discussione come volano per raccontare la complessità della professione. E farlo tra addetti ai lavori, con franchezza, non per conoscere banalmente il risultato del processo, ma soprattutto “il dietro le quinte”, il processo stesso.

Non importava se i progetti fossero rimasti sulla carta o costruiti, importava che fossero architetture di qualità, meglio se non fagocitate dalle patinate riviste di settore. Da qui l’idea di trasporre la discussione e farla diventare, per analogia, una sorta di “combattimento” in cui gli studi prescelti potessero affrontarsi e confrontarsi dato un tema comune.

L’analogia con il mondo della boxe e, in particolare, con l’avvenimento sportivo citato qui sopra, ci è sembrata fin da subito calzante e in linea con le regole che ordinano la professione ed i rapporti tra colleghi. Sebbene siano arrivate anche alcune critiche sull’evento in merito alla violenza degli incontri di boxe, in realtà l’analogia con gli stessi vuole essere un pretesto per mettere a confronto, in maniera costruttiva, progetti, dinamiche, esperienze, criticità.

Gli incontri sono scanditi da tempi serrati, proprio come su un ring: presentazione del progetto, temi di riflessione e domande veloci poste dall’arbitro-moderatore, domande dal pubblico, domande e/o critiche costruttive poste l’un l’altro tra i due “sfidanti”. Il suono di un gong scandisce e determina i tempi, avvisa di eventuali sforamenti o punisce atteggiamenti che si ritiene scartino dallo spirito ricercato. Il tutto senza però che venga designato un vincitore e, quindi, un vinto.

La prima call for projects, aperta agli architetti iscritti agli ordini di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige, ha visto la partecipazione di una sessantina di progetti tra i 5 temi individuati. Il primo ciclo di incontri è stato organizzato con cadenza bimestrale durante il 2023 ed ha visto la selezione di 22 architetture suddivise in 5 serate da 2-3 incontri ciascuna.

Visto il grande successo e la crescente richiesta di partecipazione da parte degli iscritti, il Consiglio dell’Ordine degli Architetti PPC di Venezia ha deliberato di riproporre l’evento anche per il 2024. Nel mese di ottobre 2023 è stata lanciata la seconda call for projects che scadrà il 30 novembre. Quest’anno i temi saranno 6 e la call for projects è stata aperta agli architetti iscritti a tutti gli ordini nazionali e anche agli architetti della Svizzera italiana.

[novembre 2023]

Ordine Architetti PPC Venezia
L’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Venezia è un ente pubblico non economico sottoposto al controllo del Ministero di Giustizia. È una struttura rappresentativa della professione di Architetto, Pianificatore, Paesaggista e Conservatore, costituita e regolata secondo le vigenti leggi della Repubblica, il cui istituto discende dalla necessità di regolare i rapporti tra l’attività degli iscritti e la tutela dell’interesse pubblico. L’Ordine professionale ha competenza territoriale, vigila alla tutela dell’esercizio professionale e alla conservazione del decoro dell’Ordine, favorendo una cultura della progettazione di qualità nel rispetto del patrimonio culturale storico e artistico collettivo.