Wood Architecture Prize per la casa di legno, paglia e sughero

Casa Quattro, progettata da LCA Luca Compri Architetti, è un edificio sostenibile caratterizzato da un’architettura estremamente semplice. Ha vinto la prima edizione, categoria Architettura Privata del Wood Architecture Prize by Klimahouse 2023 con la seguente motivazione: “Nel contesto delle sfide orientate alla sostenibilità ambientale, rappresenta un manifesto coerente e replicabile di abitazione monofamiliare realizzata con componenti e materiali naturali. LCA, attraverso un percorso di ricerca progettuale pluriennale, ha elaborato un modello di casa essenziale nella quale la precisione e la purezza del disegno della pelle vegetale esterna in sughero, cela e protegge le strutture di abete rosso pensate come telai essenziali minimi in grado di assolvere le esigenze statiche e al contempo garantire l’integrazione di isolanti a base di paglia, di riso e fibra di legno”.


La casa si trova ai margini del paese di Magnago, in provincia di Milano, e si affaccia su un piccolo bosco di acacie. La volontà del progettista e dei committenti è stata quella di lavorare ad un edificio bioecologico, eticamente corretto, con un’anima semplice e naturale e un’architettura nuda quasi primitiva. Al piano terra si trovano l’ingresso, la cucina, una camera da letto, uno studio, due bagni, una lavanderia e un ampio soggiorno; al piano rialzato una piccola palestra, una camera da letto, un bagno e uno studio con affaccio sul soggiorno. Il centro della casa è caratterizzato da uno spazio a doppia altezza pieno di luce naturale, completamente vetrato; lo spettacolo del cielo, della campagna e del bosco sono una presenza costante nella vita quotidiana della casa e delle persone che la abitano.

All’esterno, la semplicità della composizione architettonica richiama i piccoli casali e i fienili della campagna lombarda, restituendo un edificio primitivo privo di ogni elemento non essenziale. La natura orienta anche la scelta dei materiali da costruzione: legno per la struttura di base, paglia di riso e sughero come isolanti; le finiture interne e gli arredi sono in pietra e legno di rovere.

L’unico “capriccio” decorativo riguarda la lavorazione superficiale dell’isolante esterno in sughero a vista: le lastre sono state pantografate in 3D e decorate in modo eccentrico, in netto ma voluto contrasto con l’anima povera della casa, il trattamento superficiale e la naturalezza del materiale rende vive e vibranti di luce le facciate. L’edificio è autoalimentato grazie agli apporti di energia solare passiva e attiva, azzerando consumi ed emissioni di C02; i materiali utilizzati possono essere facilmente riciclati una volta dismesso l’edificio (foto Simone Bossi).

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Gli articoli pubblicati sul sito RE² (Requadro), testata indipendente di riferimento del mondo immobiliare nella rubrica ARCHITETTURA curata da OFFICE OBSERVER | Danilo Premoli

 

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