Guest Blogger: Vittorio Grassi, inviato speciale al Mipim 2023

[testo del nostro inviato speciale a Cannes per Mipim 2023 Vittorio Grassi]

Si è chiusa l’edizione 2023 del Mipim di Cannes. Il più grande evento immobiliare globale al mondo attrae i principali investitori internazionali sulla Croisette e al Palazzo del Festival e continua ad essere il principale evento internazionale per i professionisti del settore per stabilire connessioni preziose e coltivare partnership per nuove opportunità di investimento.
Quest’anno sono state registrate più di 23.000 presenze, il 15% in più rispetto allo scorso anno, con delegati da oltre 90 nazioni e 2.400 aziende espositrici. Il 75% di queste presenze si è equamente ripartito tra investitori privati e istituzionali, società di gestione degli investimenti e società di servizi per il Real Estate, mentre il restante 25% è stato rappresentato da amministrazioni locali, associazioni, università. In termini di provenienza geografica, il Mipim si è dimostrato ancora appannaggio principale di Francia e Regno Unito che si sono divise circa la metà dei partecipanti, seguiti dalla Germania con il 12%, dal Belgio con il 5%, dall’Italia con il 4% e dal resto del mondo con percentuali inferiori. Come sempre, accanto alle grandi città e regioni europee, hanno partecipato investitori e delegazioni dal Giappone, Canada, Usa, Brasile, Qatar, Arabia Saudita ed Egitto.

Mipim 2023, dal mio punto di vista, è stata un’edizione di grandi contrasti: un evento contrassegnato dal bel tempo, cielo azzurro e vento che hanno fatto da cornice ad una edizione molto particolare. Ad un inizio dei primi due giorni piuttosto lento è seguito un finale più frenetico.

Il leitmotiv di questa edizione è stato quello che ci si poteva aspettare: con la continua incertezza macroeconomica e geopolitica, i prossimi anni saranno cruciali per le città e le regioni che cercano di assicurarsi investimenti di capitale vitali per sostenere progetti di costruzione e riqualificazione.

Questa edizione 2023 di Mipim ha registrato un’attenzione particolare alla sostenibilità. Il RE-Invest Summit, che da oltre un decennio è parte integrante della manifestazione, si è concentrato su come l’ambiente costruito si stia evolvendo per fornire una risposta al cambiamento post pandemia e al riscaldamento globale. Per la prima volta, si è discusso seriamente di nuove asset class immobiliari e su come investire in progetti sostenibili per il raggiungimento di obiettivi net zero.

Poche le novità, investitori e sviluppatori molto prudenti, occasioni in sospeso per l’incertezza del futuro. L’assenza di nuovi grandi progetti è stato un po’ l’unico comune denominatore: dai padiglioni di Londra e Parigi e al Nord Europa, fino soprattutto a quello dell’Italia.

Piazza Italia è stata, come d’abitudine, un punto d’incontro dove coltivare relazioni, ma senza grandi sviluppi immobiliari in vetrina, dove ciò che colpiva maggiormente è stata soprattutto l’assenza totale di supporto delle istituzioni pubbliche, diversamente da altri Paesi, ad un settore che comunque rappresenta il 20% del nostro PIL.

Infine, tre ultime considerazioni personali:
• la certezza che siamo ormai entrati in una competizione mondiale tra città, piuttosto che tra nazioni. Tra le più attive: Praga, Copenhagen, Tallinn, Helsinki, Stoccolma, Parigi, Bordeaux, Lione, Francoforte, Hannover, Monaco, Stoccarda, Milano, Varsavia, Cracovia, Porto, Madrid, Barcellona, Londra, Liverpool e Manchester;
• la sensazione che gli investimenti più concreti provengano ancora e soprattutto dai Paesi del Golfo Arabo ed in particolare dall’Arabia Saudita;
• la qualità dell’architettura e del costruito è l’unico strumento per affrontare questo momento di rallentamento e di incertezza. Progetti innovativi e sostenibili, ben pensati e ben realizzati (come, per esempio, quelli del Padiglione Baukultur – Excellence in Architecture) sono gli unici a mantenere valore e a risvegliare prima di altri l’interesse degli utilizzatori finali e, quindi, degli investitori.
[marzo 2023]


V.%20GrassiVittorio Grassi
Vittorio Grassi, architetto, ha fondato il suo studio nel 2005. Con uno staff internazionale sviluppa diversi progetti che spaziano dalla grande alla piccola scala, dal masterplanning alla progettazione di edifici culturali ed espositivi, complessi turistici e residenziali, uffici e centri commerciali, fino all’industrial e all’interior design. Lo sviluppo di masterplan di grande complessità e il sapiente riuso di edifici storici ha portato negli anni lo studio anche alla vittoria in diversi concorsi internazionali. → VGA Vittorio Grassi Architects


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