Office Observer | Danilo Premoli ha scelto 15aziende15 tra quelle che hanno animato la Milano Design Week 2022, in città e in Fiera. In diverse puntate il panorama della produzione del settore, tra nuove proposte, ampliamenti di gamma, riedizioni di pezzi storici. Scrivanie e scrittoi per home work, pareti modulari e pannelli divisori, divani e arredi fonoassorbenti, sedute e tavoli, librerie e contenitori, illuminazione e luci da scrivania, nuove finiture e colori, rivestimenti e lavagne, legni e metalli riciclabili. Per uffici sempre più personalizzabili, flessibili, performanti.
Parte 3 di 5: Caimi, Zanotta, Codiceicona.
Caimi
Volumi
design Caimi Lab
Collezione di divani, poltroncine e pouf fonoassorbenti dalle linee essenziali, concepiti con forme generose, abbastanza ampie da renderli fruibili singolarmente. Tutti gli elementi sono rivestiti con lo speciale tessuto fonoassorbente Snowsound Fiber che, unitamente all’imbottitura, assicura elevate performance acustiche.
Zanotta
Quaderna Scrittoio
design Superstudio
La Serie Quaderna di Zanotta, riconosciuta come collezione-manifesto del “radical design”, fu disegnata tra 1969 e il 1972 dal gruppo Superstudio ed è prodotta da Zanotta dal 1972. In occasione del 50 anniversario, la serie si amplia con l’introduzione di uno scrittoio, con cassetto estraibile a scomparsa ricavato nello spessore del piano.
Codiceicona
Luminator
design Luciano Baldessari
Codiceicona riedita e produce gli oggetti dei Maestri del Novecento. La lampada da terra Luminator ha forma dinamica, antropomorfa, pensata come una ballerina nello stand dei tessuti italiani all’Expo di Barcellona del 1929. È in mostra fino al 30 settembre presso BBS Lombard Milano con i disegni originali che raccontano l’idea del manichino-scultura.
#Speciale Office Observer: L’ufficio alla Milano Design Week 2022
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Complimenti a Caimi Brevetti per la sempre attuale innovazione di prodotto nel settore acustico. Credo che in questo momento tutto il settore ufficio “soffra” di identità in attesa di sapere cosa decideranno le grandi multinazionali come tipologia di lavoro dei loro dipendenti.
Io opero in provincia e a parte qualche corretto aggiustamento nella tipologia e distribuzione degli arredi e riconfigurazione degli spazi, le aziende preferiscono avere il personale in presenza perché anche secondo il mio pensiero solo in presenza si ottiene un corretto ed efficace rapporto di lavoro. Si dice che “da casa” si lavora di più, ma secondo me nessuno riuscirà mai a valutare la qualità di questo lavoro.