Speciale Podcast #22: Claudio Mosconi

L’UFFICIO DOPO IL VIRUS

  1. Come saranno ripensati gli uffici per rendere più bilanciato il rapporto tra lavoro in ufficio e lavoro a casa (o comunque non in ufficio)?
  2. Tenuto anche conto dell’esigenza in prospettiva del “distanziamento sociale” come cambieranno gli spazi di lavoro e gli arredi?
  3. Se il lavoro individuale sarà sempre di più svolto da remoto, quali dotazioni degli spazi favoriranno la collaborazione dove è necessaria la presenza fisica?
  4. Come sarà tutelata la nostra privacy in un contesto in cui la tecnologia è destinata a monitorarci sempre di più?
  5. Cosa rimarrà, intimamente e professionalmente, di questa emergenza?

Speciale Podcast #22:
Claudio Mosconi, DVO Learning+Innovation Center Milano (08:09)

 
 
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Una risposta a Speciale Podcast #22: Claudio Mosconi

  1. massimo tacconi ha detto:

    Sono un dealer da 40 anni di arredo per ufficio e ritengo di conoscere in modo abbastanza approfondito la materia; opero essenzialmente in provincia dove sono presenti aziende di piccole e medie dimensioni in cui il personale per definizione non è mai in eccesso.
    Se permettete il problema è proprio per le grandi commesse e quindi essenzialmente per Milano in Italia (vedi Sindaco Sala “tornate a lavorare”) invito che ritengo corretto specialmente per i dipendenti pubblici oltre che per i privati.
    Nel mio piccolo ho effettuato per me una importante fornitura di 140 posti di lavoro a Milano terminata a fine gennaio 2020 inserendo spazi comuni per riunioni all’interno degli open space, aree di ristoro e altri spazi comuni all’interno degli open space comunque non enormi da circa 16 postazioni massimo con grande soddisfazione e complimenti da parte del committente.
    Cosa è cambiato? Il Covid 19?
    Come dicono dalle nostre parti “non ce la contate giusta” e ritengo dopo numerosi sondaggi personali con amici, clienti ecc. che è una sonora balla che a casa si lavora di più; a casa si “cazzeggia” e ci si mette un’ora per fare il lavoro di mezz’ora.
    Inoltre noi uomini creiamo se ci confrontiamo direttamente non con “zoom” in 34 parlanti in uno schermo.
    Io capisco che fino al 10% della forza lavoro come già peraltro avviene, può parzialmente lavorare da casa per alcune mansioni ma se vogliamo che la civiltà progredisca dobbiamo tornare ad incontrarci.
    Scusate è più “sicuro” un ufficio correttamente attrezzato senza grandi stravolgimenti di layout e schermi inutili o l’Esselunga, la piscina, l’ombrellone, l’apericena ecc.?
    Basta e torniamo a lavorare cosa che io non ho mai smesso di fare.
    Buona serata dal mio ufficio in Varese.

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