Cinzia Pagni
L’ornamento non è più un delitto
Franco Angeli, 2018
pp. 180, ill.
euro 26,00
Isbn 9788891768544
Il sottotitolo recita: “Spunti di riflessione sulla decorazione contemporanea” e il riferimento corre veloce all'”Ornamento e delitto” di Adolf Loos, che oltre un secolo fa “purificava” il progetto verso l’essenzialità delle superfici e dei volumi. Ma oggi, scrive nell’introduzione l’architetto Cinzia Pagni: “Si evidenzia una scoperta e una valorizzazione dell’elemento decorativo come valore qualificante e caratterizzante della progettazione. Nel panorama contemporaneo non è un caso che si parli sempre più di contaminazioni non solo tra culture ma anche tra ambiti di ricerca che provengono da settori differenti tra loro. Pensiamo al binomio moda e design, a quello tra food e design, alla tecnologia digitale applicata all’interior design, alla stampa tridimensionale…”.
Cosa c’è alla base della resurrezione dell’ornamento? Forse l’assemblaggio delle forme suggerisce “la mancanza di un punto fermo nella società e la capacità dell’uomo di immaginare se stesso in una relazione con l’organizzazione in cui vive. Lo stesso minimalismo diventa una forma di ornamento”.
Il passaggio è dal “Less is more” dell’essenziale, al “More is less” della globalità.
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