89,9 miliardi di euro. In più il Sistema Produttivo Culturale e Creativo (SPCC) ha un effetto moltiplicatore sul resto dell’economia pari a 1,8. In altre parole, per 1 euro prodotto dal SPCC, se ne attivano 1,8 in altri settori. Gli 89,9 miliardi, quindi, ne stimolano altri 160, per arrivare a quei 250 miliardi prodotti dall’intera filiera culturale, il 16,7% del valore aggiunto nazionale, col turismo come principale beneficiario di questo effetto volano. Più di un terzo della spesa turistica nazionale, esattamente il 37,9%, è attivata proprio dalla cultura e dalla creatività. “Cultura e creatività sono la chiave di volta in tutti i settori produttivi di un’Italia che fa l’Italia – commenta Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola -. Consolidano la missione del nostro Paese orientata alla qualità e all’innovazione: un soft power che attraversa prodotti e territori, un prezioso biglietto da visita. Una forma di diplomazia economica, nel quadro di quella che si sta configurando come la nuova Via della seta tra Oriente e Occidente”.
Guardando alla dinamica dei settori, il dato eclatante è che, a differenza del quinquennio precedente, tutti i segmenti registrano bilanci positivi, sia in termini di valore aggiunto che di occupazione. Le performance più rilevanti rimangono connesse ai segmenti che già negli ultimi cinque anni avevano mostrato segnali positivi, come il design (+2,5% per valore aggiunto e +1,9% per occupazione), i videogame (+2,5% per il valore aggiunto e +1,7% per occupazione) e la produzione creative-driven (+1,7% per valore aggiunto e +1,5% per occupazione). Le imprese femminili sono particolarmente presenti nel sistema cultura: sono, infatti, ben 52.145, pari al 18% delle imprese del Core Cultura. Più di una impresa femminile su due si concentra nell’editoria (il 55%), cui segue il comparto della comunicazione (18,6%). Per quanto attiene alle imprese giovanili, queste rappresentano l’8%. Anche in tal caso risaltano, in primo luogo, l’editoria, che racchiude oltre il 40% delle imprese under 35, e a seguire il comparto della comunicazione (con il 18,8%). Hanno un’incidenza minore, ma non trascurabile, le imprese condotte da stranieri, che a fine 2016 costituiscono il 3,8% del totale delle imprese del Core cultura.
→ Leggi il “Rapporto Io sono Cultura 2017” (pdf).
→ Leggi il “Rapporto Io sono Cultura 2016” (pdf).
→ Leggi il “Rapporto Io sono Cultura 2015” (pdf).
→ Info Symbola Fondazione per le qualità italiane.
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