Il 2013 si sta chiudendo con un mercato interno di nuovo in calo ma gli ultimi mesi, grazie al bonus mobili e all’interesse che ha suscitato sul sistema casa, stanno mostrando qualche segnale positivo. L’export continua a crescere, ma solo grazie ai mercati extraeuropei che mostrano nel loro complesso un tasso di incremento superiore al 10%. La crescita delle vendite estere non è però sufficiente ad evitare un nuovo calo del fatturato totale del settore che si attesta intorno al -12% a prezzi costanti nel biennio 2012-13.
Il 2014 sarà ancora un anno di incertezze per l’Italia. La crescita del commercio internazionale riprenderà slancio trainando le esportazioni del settore, ma sul mercato interno la situazione resta delicata. Posto che non vi siano shock politici e finanziari, e che la Legge di Stabilità esca dall’iter parlamentare senza modifiche che tolgano risorse all’economia e con la conferma del bonus per i mobili nelle modalità del 2013, si può presupporre un arresto del calo dei consumi di mobili. In caso contrario, il settore registrerà un nuovo calo stimabile intorno al 2-3% rispetto al 2013. Per quanto riguarda le esportazioni, nel 2014 la crescita che caratterizzerà lo scenario globale avrà implicazioni positive sull’andamento delle vendite di mobili soprattutto nei Paesi emergenti. Le imprese italiane dovranno però essere pronte a intercettare anche i segnali positivi che inizieranno a provenire dai Paesi dell’Unione Europea. Nel 2014 ci si attende dunque una crescita delle esportazioni pari al 3% a prezzi costanti. Il congiunto andamento positivo delle vendite sui mercati esteri e della stabilità del mercato interno determineranno un aumento del valore della produzione pari al 2% in termini reali.
Nel 2015 con un commercio internazionale in crescita più decisa si prevede una maggiore domanda estera per il settore e una domanda interna che inizierà a mostrare timidi segnali di ripresa. I consumi interni saranno ancora frenati dall’andamento dell’occupazione e da una crescita del reddito disponibile non ancora sufficiente a determinare una vera e propria crescita dei consumi. Permarranno atteggiamenti cauti di spesa e le famiglie provvederanno a incrementare i risparmi più che ad innalzare la propensione al consumo.
Nel 2016 l’economia italiana tornerà a crescere a un ritmo intorno all’1,5% trainata anche dalla domanda interna. La ripresa della crescita del reddito disponibile (+1,8% a prezzi costanti), sostenuta da una ripresa dell’occupazione (+0,6%) e da una inflazione moderata miglioreranno ulteriormente il clima di fiducia delle famiglie. Questo si tradurrà in un aumento del consumo di mobili del 2% a prezzi costanti.
[Courtesy Csil – Centre for Industrial Studies, novembre 2013.
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